WordPress vs Blogger: scegli con prudenza la piattaforma per il tuo blog

La scelta tra WordPress e Blogger è inevitabile nel momento in cui parti con un blog.

Hai deciso l’argomento dei tuoi articoli, hai valutato il potenziale di business, ora resta la parte tecnica.

Su quale piattaforma ti conviene partire? Quale ti dà le migliori opportunità e meno rischi?

di WordPress, a seconda di come le conti ce ne sono 2 o 3 diverse.

In questa guida ti mostro come effettuare una scelta prudente.

Wordpress-Blogger: qual è il migliore?


Indice

  1. I parametri dell’analisi su Blogger vs WordPress
  2. Le piattaforme per creare un blog: l’elenco completo e una prima selezione
  3. Blogger: vantaggi, svantaggi e valutazione per il business
  4. WordPress.com: vantaggi, svantaggi, e valutazione per il business
  5. WordPress.org: vantaggi, svantaggi, e valutazione per il business
  6. La scelta prudente tra WordPress e Blogger
  7. Il prossimo passo

I parametri dell’analisi su Blogger vs WordPress

Per una scelta prudente non basta valutare vantaggi e svantaggi di WordPress e Blogger.

Mi concentrerò sulla situazione di un indipendente con l’obiettivo di sviluppare un suo business online.

Il blog servirà come strumento per l’acquisizione del traffico e la conversione dei visitatori in iscritti.

I parametri importanti per la scelta sono 4.

  1. Quanto è affidabile la piattaforma? Riceve aggiornamenti regolari. Ha alle spalle un’azienda solida e profittevole?
  2. Quanto è flessibile la piattaforma? Ogni business si ritrova con qualche esigenza particolare. A volte si tratta di fisse mentali. Altre volte sono esigenze reali. La piattaforma si adatterà al tuo business? O ti obbligherà a complicazioni inutili?
  3. Il rapporto costi/benefici è vantaggioso? La parola “gratis” è una gran calamita e spesso nasconde spese impreviste. A volte un piccolo costo risulta più che giustificato dai benefici. Non sempre, chiaro.
  4. È adatto al business? Per guadagnare online, il blog da solo non basta. Quale piattaforma ti garantisce l’accesso agli altri strumenti necessari?

Per ogni piattaforma ti darò una panoramica. In più alla fine avrai uno valutazione di ognuno di questi parametri con un punteggio da 1 (Scarso) a 5 (Ottimo).

Prima però allarghiamo un attimo lo sguardo. Non ci sono solo Blogger e WordPress. Ha senso valutare anche qualche altra soluzione?

Le piattaforme per creare un blog: l’elenco completo e una prima selezione

Wordpress-Blogger-Medium-Tumblr-Wix-Ghost-Squarespace-Revue-Substack-Weebly-Craft-CMS-Contently- Joomla-Drupal-Write-as-CMS-Hub

WordPress e Blogger sono due CMS (Content Management System, in Italiano: sistema per la gestione dei contenuti).

Online ne trovi una valanga di altri. Ecco un elenco completo (il più possibile, dato che ogni giorno ne spunta uno nuovo ormai):

  1. WordPress (nelle versioni di WordPress.com e di WordPress.org)
  2. Blogger
  3. Medium
  4. Tumblr
  5. Wix
  6. Ghost
  7. Squarespace
  8. Revue
  9. Substack
  10. Weebly
  11. Craft CMS
  12. Joomla
  13. Drupal
  14. Write.as
  15. CMS Hub
  16. Contently

La piattaforma ideale deve:

  • essere affidabile,
  • essere flessibile,
  • avere un rapporto costi/benefici favorevole per un indipendente,
  • essere adatto al business.

Sulla base di questi parametri possiamo effettuare una prima scrematura veloce:

  1. Medium → Non hanno ancora un modello di business sostenibile. Da un giorno all’altro possono cambiare le regole d’uso della piattaforma.
  2. Tumblr → Comporta un sacco di limitazioni, non solo sul fronte delle integrazioni possibili, ma anche dei contenuti. In qualsiasi momento Tumblr può sospendere il tuo account (e il tuo blog). Non è una piattaforma adatta per un business indipendente.
  3. Wix → Ti semplifica la vita sul lato tecnico, ma ti crea un sacco di limitazioni in ottica business. Per esempio: non puoi collegarlo con nessuno dei migliori autoresponder.
  4. Ghost → Sulla carta ha dei vantaggi interessanti, ma il costo è rilevante. Non solo. Rischi di legarti mani e piedi a una piattaforma. Per ora la aggiornano con regolarità, ma sarà sempre così?
  5. Squarespace → All’inizio Italian Indie è nato su questa piattaforma. È un po’ meglio di Wix, ma comunque troppo limitante per un business.
  6. Substack → In realtà è uno strumento per creare newsletter. Puoi usarlo anche come blog. Ma ha troppi limiti e le funzionalità SEO della piattaforma non sono sufficienti.
  7. Revue → Stesso discorso di Substack.
  8. Weebly → Vale quanto detto per Squarespace e Wix. A qualcuno piace di più l’uno o l’altro, ma sono troppo limitanti per un business.
  9. Joomla → Questo è un CMS ad alta flessibilità, ma richiede competenze tecniche superiori rispetto a WordPress. Evitalo e ti risparmi complicazioni inutili.
  10. Drupal → Discorso analogo a Joomla.
  11. Write.as → Simpatico, ma non adatto al business. Non è abbastanza flessibile. In più si tratta di una micro-società (il fondatore e un programmatore), per quanto tempo aggiorneranno la piattaforma?
  12. CMS Hub → Un prodotto destinato ad aziende con una redazione vera e propria. Il costo è fuori scala per un indipendente (si parte da 300€ al mese…)
  13. Contently → Discorso analogo a CMS Hub.
  14. Craft CMS → Discorso analogo a CMS Hub.

Quindi restano in campo 3 opzioni (in realtà più sotto vedrai che sono 4):

  • Blogger,
  • WordPress.com
  • WordPress.org

Vediamo qual è l’opzione più prudente per un indipendente.

Blogger vs WordPress.com gratis vs WordPress.com a pagamento vs WordPress.org

 

NB Ho limitato l’analisi di tutte le altre piattaforme, perché:

  • non sono una soluzione ottimale per gli indipendenti,
  • in genere attirano meno interesse.

Se invece ,una o più di queste invece ti tenta, scrivimi. Espanderò volentieri questa analisi a partire dalle richieste dei lettori.

Blogger: vantaggi, svantaggi e valutazione per il business

Blogger è nata nel 1999 e Google l’ha acquisita nel 2003. Nel 2021 questa piattaforma supporta circa 650.000 blog nel mondo.

I vantaggi di Blogger

  • Ti offre gratis: la piattaforma, l’hosting del blog e un dominio di secondo livello come “NomeATuoPiacere.blogspot.com”.
  • L’interfaccia è adatta anche ai principianti assoluti senza competenze tecniche.
  • È di proprietà di Google e finora ha ricevuto aggiornamenti regolari.

Gli svantaggi di Blogger

  • Non puoi aggiungere nessun plugin.
  • Non puoi collegarlo a un autoresponder.
  • Lo puoi usare solo per la pubblicazione di contenuti e di banner pubblicitari. Con qualsiasi altro modello di business ti trovi davanti a uno o più blocchi.

Valutazione business su Blogger

Dai vantaggi e svantaggi avrai già capito che Blogger è una pessima soluzione per il business online.

Più in dettaglio:

1. Quanto è affidabile la piattaforma?

In teoria molto. Google non ha problemi a investire sullo sviluppo della piattaforma. E dal 2003 a oggi l’ha aggiornato con regolarità. Ma Google non ha nemmeno problemi a eliminare servizi ormai inutili per il suo business (eccoti il Cimitero di Google). Blogger è centrale nella sua strategia? Sembra di sì, ma solo fino a nuovo ordine. Voto: 3/5

2. Quanto è flessibile la piattaforma?

Non è flessibile per niente. Puoi usarla solo per la pubblicazione di articoli. E solo con la struttura di default che ti dà Google. Voto: 1/5

3. Il rapporto costi/benefici è vantaggioso?

No. Non hai costi, ma anche i benefici sono irrilevanti. Certo inizierai in un lampo a pubblicare. Ma non avrai possibilità per lo sviluppo del tuo business. Dovrai spostare tutto su una piattaforma adatta a un blog professionale. Voto: 1/5

4. È adatto al business?

No. Hai solo la possibilità di guadagnare con i banner pubblicitari. In più non è adatto alla creazione di una vera lista email. In pratica ti tagli le gambe in partenza. Voto 1/5

WordPress.com: vantaggi, svantaggi, e valutazione per il business

Per capire la differenza tra le varie versioni di WordPress servono due appunti di storia del web.

  • Matt Mullenweg e Mike Little nel 2003 hanno sviluppato un nuovo CMS (Content Management System, in italiano: Sistema di gestione dei contenuti). L’hanno battezzato WordPress.
  • L’hanno reso disponibile online in modalità Open Source (semplificando al massimo: “Eccoti il codice di questo software. Usalo come ti pare”). Da lì è nato quello che oggi chiamiamo “WordPress.org”. Nel prossimo capitolo ne parliamo in dettaglio.
  • WordPress ha riscosso un successo enorme. A quel Matt Mullenweg (uno dei due creatori del software) ha pensato a un modo per guadagnarci. Nel 2005 creato una società Automattic, che crea prodotti e servizi collegati a WordPress. WordPress.com è uno dei principali.
  • Automattic la società che gestisce WordPress.com e oggi vale 3 miliardi di Dollari.

Ora: qual è la differenza tra WordPress.com e WordPress.org?

WordPress.org è il sito da cui scarichi gratis la versione open source di WordPress. A quel punto hai carta bianca su come lo userai.

WordPress.com è un prodotto freemium. Ti offrono una piattaforma per il tuo blog e una serie di servizi (come hosting, manutenzione del sito, etc.) Nella piano gratuito hai la possibilità di pubblicare i tuoi contenuti e poco altro. Con i loro abbonamenti invece aumentano le tue possibilità di personalizzare il blog.

Wordpress.com piani a pagamento

I vantaggi di WordPress.com

  • Ti offre gratis: la piattaforma per il blog, l’hosting e un dominio di secondo livello come “NomeATuoPiacere.wordpress.com”.
  • Con la versione a pagamento hai accesso a migliaia di plugin e temi per personalizzare il tuo sito.
  • Non ti devi preoccupare per la manutenzione del sito. È inclusa nel servizio.
  • Questa piattaforma è un elemento centrale nel business della società WordPress. E parliamo di una società con risorse enormi. Mai dire mai, chiaro, ma ha tutte le carte in regola come soluzione affidabile per il tuo blog.
  • Con servizi come Elementor, imposti il design di un sito WordPress con un interfaccia punta e clicca. In pratica hai la semplicità d’uso di Wix o SquareSpace. Nel caso di WordPress.com questo servizio è utilizzabile solo con i piani a pagamento.

Gli svantaggi di WordPress.com

  • Per qualsiasi attività di business serio hai bisogno come minimo del piano Business che costa 33€ al mese oppure 300€ all’anno.
  • Hai limiti alle modifiche del tuo sito. Saranno rilevanti nel tuo caso? Difficile da prevedere, ma il rischio esiste.
  • Sei comunque in casa d’altri. I contenuti sono tuoi, ma li carichi su uno “spazio digitale” di proprietà di Automattic. La società non ti mette vincoli particolari, ma solo finché gli va bene così.

Valutazione business su WordPress.com

Di fatto qui vanno valutate due opzioni diverse. Il piano gratuito di WordPress.com e la versione su abbonamento.

1. Quanto è affidabile la piattaforma?

Stai in casa d’altri. Se domani Automattic combina qualche casino, saranno guai anche per te. Ma parliamo di un’ipotesi remota. Non perderci il sonno e non rinunciare a questo servizio per un motivo del genere. Voto: 4/5

2. Quanto è flessibile la piattaforma?

Se vai con la versione gratuita di WordPress.com poco o niente. Voto 2/5

Con i piani a pagamento la situazione di sicuro migliora. Non hai totale flessibilità, ma i vari plugin e temi ti daranno soluzioni sufficienti per tutte le esigenze rilevanti. Voto: 4/5

3. Il rapporto costi/benefici è vantaggioso?

Con WordPress.com gratuito non hai spese, ma non hai reali possibilità di business. Al massimo lo usi come banco di prova. L’unico vantaggio è che in un clic passi alla versione a pagamento. Voto 2/5.

Nel caso dei piani a pagamento in ottica business spenderai almeno 33€ al mese o 300 € l’anno. Questo ti garantisce il necessario per un sito professionale e nessun problema di manutenzione. La cifra è rilevante e non ti garantisce comunque pieno controllo sul tuo sito. Voto: 3/5

4. È adatto al business?

La versione gratuita di WordPress.com, no. Voto: 1/5

Con i piani a pagamento invece puoi creare un blog adatto al business. Non hai il controllo completo del sito. Questo non è un problema, fino a prova contraria. La migrazione su un sito di tua totale proprietà resta possibile, ma risulta sempre una sicura rottura di scatole. Voto 4/5

WordPress.org: vantaggi, svantaggi, e valutazione per il business

Come ti dicevo nel capitolo precedente questa versione di WordPress (WordPress.org) è nata prima di quella a pagamento (WordPress.com).

Oggi più del 40% dei siti di tutto il mondo usa questo software per la gestione dei suoi contenuti. Questo include sia blog personali che siti ben più complessi.

I vantaggi di WordPress.org

  • L’uso del software è gratuito.
  • Non hai limiti. Per qualsiasi esigenza ti viene in mente troverai un plugin.
  • Puoi avere un sito professionale adatto al business con una spesa attorno ai 100-150 €.
  • Il blog sarà tuo al 100%, nessuno ci metterà il becco senza il tuo permesso.
  • Se attivi il servizio di Elementor imposterai il design con un’interfaccia punta e clicca. Questo era il grande vantaggio di servizi come SquareSpace o Wix. Ora lo trovi anche su WordPress.

I vantaggi di WordPress.org

  • La manutenzione del sito è un problema tuo.
  • La totale libertà rischia di diventare una distrazione. Ti concentri su modifiche inutili, invece che sull’acquisizione di visitatori, iscritti e clienti.

Valutazione business su WordPress.com

1. Quanto è affidabile la piattaforma?

WordPress come software gratuito non sparirà. E gli aggiornamenti continueranno. La responsabilità di mantenere il sito al sicuro però sarà tua. Non servono soluzioni avanzate o costose. Ma se non ti occupi mai di questi dettagli, i rischi aumentano. Voto: 3/5

2. Quanto è flessibile la piattaforma?

Non hai limiti. Puoi creare qualsiasi sito, dal semplice blog all’e-commerce super-mega-complesso. Il limite è dato solo dal tempo che ci dedicherai. Voto: 5/5

3. Il rapporto costi/benefici è vantaggioso?

Dovrai acquistare l’hosting e magari un tema a pagamento. Anche così la cifra sarà tra i 100 € e i 150 €. Il sito a quel punto non ha limiti d’uso. Chiaro dovrai occuparti tu della manutenzione. Voto: 4/5

4. È adatto al business?

Sì, al 100%. In passato creare un sito con WordPress.org comportava diverse complicazioni tecniche. Nel 2013 per esempio io non l’ho usato per la prima versione di Italian Indie proprio per questo motivo. Oggi grazie a Elementor e altri servizi simili questo rischio non c’è più. Voto: 5/5

La scelta prudente tra WordPress e Blogger

Dal punto di vista di un indipendente con un progetto di business qual è la piattaforma migliore per un nuovo blog?

Hai davanti 4 opzioni:

  1. Blogger
  2. WordPress.com gratuito
  3. WordPress.com a pagamento
  4. WordPress.org

Le prime due sono gratis, le altre due richiedono una spesa.

Blogger vs WordPress.com gratuito

Lascia perdere Blogger. Se vuoi a tutti i costi una piattaforma semplice piuttosto vai con SquareSpace (una soluzione comunque non prudente, visti i suoi limiti interni).

WordPress.com gratuito è appena un po’ meglio di Blogger, ma non va comunque bene per un business online. Giocaci pure per prendere mano con l’interfaccia. Ma scartalo nel momento in cui parti con il tuo progetto.

Fin qui era facile. Tra i piani a pagamento di WordPress.com e WordPress.org la scelta presenta qualche sfumatura in più.

WordPress.org vs i piani a pagamento di WordPress.com

Partendo da WordPress.org con 100-150€ avrai un sito professionale, e nessun limite allo sviluppo del tuo progetto di business. Ma dovrai occuparti tu della manutenzione del sito.

Nel caso dei piani a pagamento di WordPress.com la spesa minima sarà di 300€. Questo ti garantisce più o meno zero preoccupazioni sulla stabilità del sito, la sua velocità e la manutenzione.

Ora queste due opzioni vanno entrambe bene per un business.

Ma…

Se sei una grossa azienda considera pure l’uso dei piani a pagamento di WordPress.com per il tuo blog aziendale.

Negli altri casi, specie se sei un indipendente con un nuovo progetto vai con WordPress.org.

Questa è una scelta prudente a patto di rispettare 3 condizioni.

  1. Non complicarti la vita installando una miriade di plugin diversi (ecco quelli davvero necessari),
  2. Usa Elementor per il design del tuo sito. Avrai un’interfaccia punta clicca e non ti servirà nemmeno una riga di codice. Parti pure con la versione gratuita del servizio, in caso di necessità passerai a quella a pagamento in un secondo momento.
  3. Affidati a servizi esterni per la gestione delle vendite. Ti consiglio Gumroad, qui trovi una guida dettagliata al riguardo.

A questo punto….

Il prossimo passo

Prendi una decisione prudente: se sei un indipendente con un nuovo progetto vai con WordPress.org.

Crea il tuo blog. Inizia a pubblicare contenuti. E a quel punto ecco la strategia per guadagnare con il tuo blog.

Samuele Onelia

Samuele Onelia

Ho scritto il libro più breve sul copywriting: Maledetti Indecisi. Niente lungaggini. Lo leggi in 46 minuti.
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