La registrazione del dominio per il tuo sito web: 3 metodi prudenti

È arrivato il momento fatidico della registrazione del tuo dominio internet.

C’è l’aspetto tecnico sul ”Dove lo compro?”. Ma la tensione riguarda la scelta del nome per il tuo sito web o blog.

Altri aspetti restano dietro le quinte. Se cambierai idea su quelli, nessuno se ne accorgerà.

Ma il nome del sito è un elemento fondante del brand. Sta lì in cima a ogni pagina del tuo sito. Devi sceglierlo con prudenza.

Ti spiego come in questa guida.

Tabella dei Contenuti

Il ruolo del dominio

Il dominio è come l’indirizzo di casa. Lo dai a un nuovo amico, così trova la strada.

Ma non solo.

Il dominio sarà anche il nome del tuo sito o blog. Darà ai visitatori una prima impressione sul tuo progetto.

Il dominio non è MAI il motivo assoluto del successo di un sito. Ma sceglierlo bene, aiuta.

Senza contare che cambiarlo in un secondo momento ha delle controindicazioni rilevanti. Può causare

  • confusione nei visitatori,
  • una perdita più o meno temporanea del traffico da Google e dagli altri motori di ricerca.

Quindi vale la pena effettuare questa scelta con attenzione. Prima, però analizziamo un attimo gli aspetti tecnici.

La registrazione del domino internet: i passi necessari

Ci sono un’infinità di servizi per registrare il dominio del tuo sito web.

A monte hai 2 opzioni:

  1. comprare il dominio insieme all’hosting,
  2. comprare il dominio senza l’hosting.

Comprare il dominio insieme all’hosting

Le principali aziende specializzate in servizi di hosting, offrono questa opzione.

Alcune come SupportHost, ti offrono la registrazione del dominio inclusa nell’abbonamento iniziale. Altre danno lo stesso servizio, ma con un costo extra.

In fase di acquisto ti guidano nel processo di iscrizione al loro servizio.

Troverai una schermata simile a questa:

Inserisci il nome che hai scelto e fine!
Quando paghi l’abbonamento per l’hosting, avrai registrato anche il tuo dominio internet.

Ora, qual è il servizio più affidabile a questo scopo per un indipendente?

Ti spiego come effettuare scegliere l’hosting nella guida che pubblico settimana prossima (Spoiler: la risposta è SupportHost, il perché e il percome li troverai nella guida).

Comprare il dominio senza l’hosting

Questa è una situazione più particolare.

Di solito succede questo:

  1. hai un’idea per un progetto,
  2. trovi un dominio fantastico,
  3. non sei pronto a metterti al lavoro sul sito,
  4. ma registri comunque il dominio per non perderlo.

Per esempio ho comprato il dominio SamueleOnelia.com. Al momento non lo uso ancora, ma lo tengo da parte.

Effettua l’acquisto senza problemi. Quando poi inizierai sul serio quel progetto, l’azienda di hosting ti guiderà nel processo di trasferimento del dominio.

Per questo tipo di acquisto un servizio vale l’altro.

Vai pure con SupportHost. Così sei più comodo quando avrai bisogno di un hosting WordPress.

O se preferisci un’interfaccia più curata usa Hover. Loro sono specializzati solo nella registrazione di domini internet. L’esperienza utente è migliore, ma il servizio in genere costa un filo in più rispetto ai concorrenti.

A questo punto iniziamo a ragionare sulla scelta del nome per il tuo dominio.

Come verificare se un dominio è registrabile

Vai su un servizio specializzato nella registrazione di domini. Ti consiglio Hover.

Inserisci il nome dominio che hai in mente. Fai partire la ricerca.

In pochi secondi il sistema ti dirà se quel nome domino è disponibile per la registrazione.

Qui entra in gioco l’aspetto del .com, .it, .net e tutte le decine di altre varianti. 

Quali hanno senso per il tuo dominio?

.com, .it, .net... Quale estensione (TLD) scegliere?

In ogni domino internet trovi almeno due elementi:

  • la parte iniziale con il nome che scegli,
  • e una sigla dopo il punto (.com, .it, .net, etc.).

Quest’ultimo pezzo dell’URL del tuo sito è il Top Level Domain (TLD) o “estensione”.

Oggi ce ne sono un’infinità. Oltre a quelle tradizionali (.com, .it, .org., *.net) puoi scegliere estensioni come .media o .photo.

Non lasciarti affascinare da queste possibilità. Le due estensioni migliori per un sito italiano rimangono .com e .it.

Perché?

Semplice, rendono il tuo dominio internet facile da ricordare.

L’estensione per eccellenza è quella .com. È la variante più comune. E gli utenti ormai la digitano in automatico.

L’alternativa per un sito in italiano è il .it. Non è così diffusa come il .com, ma ci va vicino.

Chiaro se il tuo sito sarà in inglese o in qualsiasi lingua diversa dall’italiano, NON usare il .it.

La scelta dell’estensione è rilevante. Un visitatore ricorda con facilità il nome del tuo sito. Ma quella sigla alla fine spesso genera confusione.

Se non la ricorda proverà con le varianti più frequenti: .com e .it. Se nessuna delle due funziona forse effettuerà una ricerca su Google. Ma più spesso ti manderà a quel paese e andrà su un sito con un dominio più semplice.

Evita rischi inutili e vai con le opzioni classiche: .com o .it.

Certo per chi parte da una ricerca Google del tuo nome, il problema non si pone. Ma vuoi davvero vivere con il dubbio permanente di aver scelto un domino con un’estensione troppo strambo?

Non ne vale la pena.

A questo punto passiamo alla parte iniziale del tuo nome dominio.

I 3 errori nella scelta del nome dominio

Ci sono 3 errori comuni in fase di registrazione del dominio internet. Si verificano quando il nome dominio NON è:

  1. pronunciabile,
  2. brandizzabile,
  3. breve.

Uno di questi l’ho commesso anch’io con Italian Indie.

1. Il nome dominio non è pronunciabile

REGOLA 1: un dominio prudente si legge come si scrive. (Ovvero: parla come mangi!)

Evita queste tre complicazioni testuali inutili del tuo dominio.

  • Parole inglesi Ehm… Italian e pure indie 😅. Non è stata una decisione prudente. A mia parziale discolpa nel 2013 non avevo chissà quali competenze di marketing online. In più partire in fretta, anche se con un nome imperfetto, era una buona cura contro la sindrome dell’impostore.
  • Trattini NO: wp-ok, SÌ: wpok. Infatti appena possibile Daniele Besana ha comprato anche il dominio senza trattino per il suo servizio di assistenza WordPress. NB “Ok” è una parola inglese, che ormai tutti usano anche in Italia.
  • Numeri Né in cifra (1), né in parola (uno), perché l’utente non saprà mai quale variante usare.

2. Il nome dominio non è brandizzabile

REGOLA 2: un dominio prudente è privo di termini specifici di altri brand.

Non puoi usare parole specifiche di altri brand come Facebook, Twitter, WordPress nel tuo dominio.

Questi termini sono una proprietà intellettuale di altre aziende. Se li usi, infrangi la legge sul copyright. Ti obbligheranno a un cambio di dominio.

Evita problemi inutili.

3. Il nome dominio non è breve

REGOLA 3: un dominio prudente è lungo meno di 15-20 caratteri.

Pensa ai marchi famosi oggi, la maggior parte è composta da una o due parole. E nel complesso stanno sotto ai 20 caratteri, più spesso ai 15.

3 metodi prudenti per scegliere il nome dominio

Evitare gli errori non basta. Devi comunque trovare un nome adatto per il tuo dominio.

Ci sono 3 metodi per riuscirci. Te li presento dal meno al più prudente.

Metodo 1: imita Steve Jobs

Questo metodo non l’ha inventato lui, ma con Apple gli è riuscito meglio che a chiunque altro.

Funziona così:

  1. prendi una parola (italiana, se il sito è in Italiano),
  2. almeno in superficie non deve avere nessun collegamento con il tuo progetto,
  3. deve però piacerti.

Alcuni esempi:

  • Apple (tecnologia),
  • Amazon (e-commerce),
  • Diesel (abbigliamento),
  • Segugio (comparatore di assicurazioni),
  • Sky (rete televisiva),
  • Virgin (casa discografica).

Oggi registrare un dominio di una sola parola è impossibile o quasi.

Se la parola che hai scelto non è disponibile aggiungile un aggettivo. Per esempio:

  • Red Bull (bibita energetica),
  • Black Rock (fondo d’investimenti),
  • Bad Robot (casa di produzione cinematografica),
  • Firefox (internet browser),
  • DuckDuckGo (motore di ricerca),
  • Dark Horse (casa editoriale).

Questo approccio è semplice dal punto di vista tecnico.

Ma finché il nome non funziona, dubiterai della tua scelta. Avrai paura di confondere i visitatori.

Te lo consiglio solo se:

  1. preferisci un nome con un pizzico di originalità,
  2. hai trovato una parola o due che ti piacciono,
  3. non ti lascerai andare a dubbi e retro-pensieri continui.

Considera che i metodi successivi sono più prudenti, anche se più scontati.

Metodo 2: usa il tuo nome

Questa è facile e tranne nel caso di nomi o cognomi dal suono strano (come “Caccamo” o quelli di origine straniera come “Schneider“), vai sempre a colpo sicuro.

Non devi inventarti nulla. In più accelera il legame tra i visitatori e il tuo brand. È più facile creare una connessione tra persone che non con un’entità astratta.

Ci sono solo un paio di casi in cui non ha senso questa soluzione.

  1. Il tuo sito sarà un progetto collaborativo da subito Sei un nessuno. Parti da zero. Ma vuoi collaborare con me. E vuoi pure mettere il tuo nome dappertutto sul sito? Un accordo del genere all’inizio complica tutto per niente.
  2. Hai già un altro sito abbinato al tuo nome Non basta cambiare l’estensione. Il tuo nome lo puoi usare per un solo sito web.

Online alcuni avanzano anche altre obiezioni a questo metodo. In particolare:

  • su un sito personale sei obbligato a lavorarci solo tu,
  • non potrai vendere un sito con il tuo nome come dominio.

Entrambi sono falsi problemi.

Nicola Porro è un giornalista. Ha creato un suo sito personale. All’inizio l’ha sviluppato solo con i suoi contenuti. Ora che ha un sacco di traffico, collabora con diversi altri giornalisti. E il sito continua ad avere il suo nome come dominio.

Stesso discorso per la vendita. Finché sei sconosciuto, il sito non te lo comprerà nessuno.

Quando avrai traffico o altre risorse di valore, la vendita sarà possibile. D’altra parte Enzo Ferrari ha dato il suo nome alla Ferrari, e al momento opportuno l’ha venduta senza difficoltà. E non è un caso isolato.

A ogni modo non vuoi usare il tuo nome? Hai un’altra opzione.

Metodo 3: falla facile

Prendi un termine rilevante per il tuo settore.

Aggiungici una parola con un significato positivo:

  • efficace,
  • facile,
  • fare,
  • focus,
  • passione,
  • tecnica,
  • veloce,
  • zen.

Qualche esempio:

  • CiclismoPassione,
  • EfficaceMente
  • ChitarraFacile
  • FareNumeri
  • FotoComeFare
  • FiscoZen

[Ci sono anche esempi famosi in inglese come Facebook, Clubhouse o PayPal]

Prova abbastanza combinazioni finché trovi un dominio disponibile per la registrazione.

Il prossimo passo

Scegli uno dei 3 metodi per trovare il tuo nome dominio.

Controlla la sua disponibilità su Hover o SupportHost.

Poi registra il tuo dominio.

Ah, se puoi lascia un commento! 

Il web è più bello quando diventa interattivo. E mi piace davvero conoscere i lettori del blog.

Samuele Onelia

Samuele Onelia

Ho scritto il libro più breve sul copywriting: Maledetti Indecisi. Niente lungaggini. Lo leggi in 46 minuti.
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