Miglior hosting WordPress: come sceglierlo con prudenza nel 2021

Per avere un sito o un blog performante e affidabile ti serve il miglior hosting WordPress possibile.

Prima di Italian Indie ho pasticciato con diversi progetti online.

Non mi era chiara l’importanza dell’hosting in un business digitale, così andavo a caso. Se ricordo bene ho provato sia Bluehost che Aruba. Pessimo approccio e ti sconsiglio entrambi questi servizi.

La scelta dell’hosting WordPress impatterà ogni giorno sul tuo sito: prendila con prudenza.

Niente misteri da guru da piscina. Ti anticipo già quale sarà il mio consiglio. 

Nel 2021 l’opzione prudente per l’hosting del tuo sito è SupportHost, tranne in un caso specifico in cui invece conviene Serverplan.

Il perché e il percome richiedono qualche parola in più. Te li spiego nel resto della guida. 

Indice

Per evitarti perdite di tempo → Nella guida parlo del miglior hosting per un sito WordPress. Se sei ancora incerto sulla piattaforma ideale per il tuo progetto online, leggi prima questa guida

All’interno ti spiego qual è la soluzione ottimale per il tuo sito, tra WordPress, Blogger e altre 14 alternative.

Preferisci il video al testo? 

Alberto ha realizzato un video su questo stesso argomento. 

Però, tra me e lui c’è una amichevole sfida, su chi porta più traffico al sito, quindi… Non tradirmi 😁

Cos’è l’hosting di preciso?

Un sito web è come una casa o un negozio.

La registrazione del dominio ti garantisce un indirizzo. Così i visitatori sanno dove trovarti su internet.

Ma non basta. Ti serve anche un “terreno” su cui costruire la casa o il negozio.

E qui entra in gioco l’hosting: lo spazio online in cui costruirai il tuo sito.

Quando vai sulla pagina d’acquisto di questi servizi forse t’imbatti in termini come:

  1. hosting condiviso (o server condiviso),
  2. server dedicato,
  3. server proprietario.

È necessario sapere la differenza tra questi termini? No, specie all’inizio.

Se lanci un nuovo sito o blog, prendi un hosting condiviso. Va benissimo per le tue esigenze. Non ti causerà nessun limite. E ti permetterà di risparmiare un sacco di soldi.

Se ti basta questa informazione passa pure al capitolo successivo.

Altrimenti dopo la linea di separazione, parte lo spiegone da non tecnico (sono solo un ex-farmacista 😅) sulla differenza tra hosting condiviso, server dedicato e server proprietario.

Lo spiegone da non tecnico sui server... Inizio

Internet permette la connessione di millemila milioni di computer, tablet e smartphone.

Tutti i dati, i video, le foto dei gattini  e quant’altro non stanno nei laptop di uso privato. 

Troppo scomodo e rischioso.

Ci sono invece dei computer dedicati solo a questo scopo: i server. La traduzione in Italiano significa servitore o assistente.

Si occupano di:

  • conservare tutti i dati disponibili su internet,
  • renderli accessibili a noi utenti.

In effetti sono degli ottimi assistenti.

I server funzionano con una logica simile a quella del grattacielo.

server-grattacielo-esempio

Questa analogia è utile per parlare di:

  1. hosting condiviso,
  2. server dedicato,
  3. server proprietario.

1. Hosting condiviso

L’abbonamento a un servizio di hosting condiviso è l’equivalente dell’affitto di un appartamento. Condividi il grattacielo con altre persone, ma hai delle stanze riservate solo per te.

In pratica la memoria del server è diviso in più aree.

Tu ne affitti una e il resto dello spazio lo condividi con altri utenti.

Ecco perché si usa il termine hosting che in Inglese significa ospitare.

Questa soluzione ti permette di usare le funzioni di un server a un costo abbordabile. Una micro-frazione del costo dell’intera macchina.

2. Server dedicato

Il livello superiore all’hosting condiviso è il server dedicato.

Sei sempre in affitto, quindi paghi ancora un abbonamento. Ma hai l’accesso completo all’intero grattacielo ovvero, all’intero server.

I servizi di hosting offrono anche questo servizio. Se il tuo sito diventa enorme, con un sacco di traffico ed esigenze particolari, magari effettuerai un upgrade a questo livello. Si tratta comunque di un’evenienza remota.

3. Server proprietario

Infine c’è il livello “il grattacielo è tutto mio”, ovvero i server proprietari. Qui si parla di aziende come Google o Amazon. Comprano i loro server in modo da avere il controllo completo della loro attività online.

All’inizio per un sito l’hosting condiviso è tutto ciò di cui hai bisogno.

Fine dello spiegone

I requisiti del miglior hosting WordPress

Le aziende che offrono questo servizio sono troppe per un elenco completo.

Mi concentro invece sui criteri per valutare l’hosting dal punto di vista di un indipendente:

  1. velocità,
  2. assistenza,
  3. prezzo,
  4. backup,
  5. pannello di controllo,
  6. servizi dedicati per siti WordPress.

1. Velocità

Un sito lento allontana i visitatori e riduce le conversioni. Vale sia per le iscrizioni alla lista email che per le vendite.

Eccoti un estratto da uno dei mille studi al riguardo:

Dopo 4 secondi d’attesa, 6 visitatori su 10 abbandonano il tuo sito. E anche la riga arancione subito sotto non è rassicurante…

Ogni servizio di hosting ti prometterà una velocità strabiliante. Ma come verifichi le loro parole?

Hai 2 opzioni.

  1. Testi ogni hosting Impossibile e pure una perdita di tempo.
  2. Controlli le recensioni Appena un po’ più attibile, ma comunque rischioso. 

Nel secondo caso vai su Google e cerchi ”Nome Servizio Hosting speed test” o simili.

Troverai recensioni a volontà. Il problema è che anche i recensori tirano acqua al loro mulino. Magari trovi che un sacco di blogger consiglia il servizio XYZ. È davvero l’opzione migliore? O lo spingono perché ricevono una commissione da XYZ?

Partecipare a un programma d’affiliazione non rende tutti in automatico disonesti. Ma come distingui un consiglio prudente, da uno troppo interessato?

Ti spiego più avanti come ho risolto questo dilemma.

2. Assistenza

Porterai avanti il tuo business online per anni. Prima o poi, qualche intoppo ci sarà.

Inoltre, ogni tanto effettuerai dei cambiamenti sul tuo sito (nuovi plugin, nuovi temi, nuove integrazioni, etc.). In caso di problemi ti serve una risposta rapida.

Non è una situazione ipotetica. Ti riporto l’esempio di Alberto con il suo primo hosting: Bluehost.

“Il costo del servizio era super-conveniente, finché tutto andava bene…

L’assistenza funzionava solo via chat. Per la risposta al primo messaggio dovevo aspettare anche più di 20 minuti. E i consigli che ricevevo erano generici.

Dopo un po’ conoscevo tutte le soluzioni che consigliavano. Le provavo in anticipo e non mi erano mai d’aiuto… Assurdo.

Anche quando sono passato ai piani più costosi di Bluehost l’assistenza non è migliorata.

Un supporto così scarso mi causava perdite di tempo continue. In più non risolveva i miei problemi e lasciava il sito non funzionante a lungo.

Per questo ho deciso di mollarli.”

Per valutare l’assistenza poniti 3 domande.

  1. Come puoi comunicare con il supporto clienti: chat, telefono, email?
  2. Quali sono i tempi di risposta medi?
  3. L’assistenza risolverà anche problemi complessi?

In più, se non parli Inglese: il supporto clienti è disponibile anche in Italiano?

Per rispondere alla prima domanda (e anche a quella sulla lingua) basta leggere la pagina di vendita o la documentazione ufficiale. Per le altre due invece non fidarti a scatola chiusa delle promesse, più o meno vaghe, dell’azienda.

Ti ritrovi nel dilemma di cui ti parlavo nel sotto-capitolo “1. Velocità”. Provi uno per uno tutti i servizi di hosting? Nah… Guardi cosa dicono le recensioni? Ma come capisci di chi fidarti?

Ad esempio, ormai tutti o quasi i marketer italiani raccomandano Siteground .

Circa 2 anni fa abbiamo deciso di testarlo anche anche noi. Il servizio in effetti era valido. Così l’abbiamo pagato in anticipo con un’offerta per tre anni. E su qualche vecchio contenuto anche Alberto lo consiglia.

Ma nel 2021 SiteGround è ancora la scelta più prudente?

Non sono più così sicuro. Il motivo più che velocità o assistenza (entrambi validi), riguarda il prezzo.

(Comunque per sicurezza TUTTI i link a SiteGround, qui sono affiliati. Ci clicchi e nonostante il mio sconsiglio, lo compri? Ti ringrazio perché riceverò una commissione. Da buon Veneto trovo sbagliato sputare sui “schei”.)

3. Prezzo

Questo punto è ovvio. Però ti evidenzio 3 aspetti particolari.

1. Il costo del primo anno e quello dei successivi.

Gli hosting condivisi godono spesso di uno sconto per il primo anno di servizio. Ma dal secondo in poi?

Controlla sempre quale sarà il prezzo dopo il primo anno di abbonamento, così eviti sorprese.

In più magari scopri che un hosting “meno conveniente” sulla carta, in realtà ti garantisce un risparmio nel lungo termine.

2. Pagamento in anticipo.

Verifica i vantaggi dell’abbonamento pluriennale. L’ideale è rimanere sullo stesso hosting a lungo.

Spesso il prezzo base vale per pagamenti mensili o trimestrali. Verifica se c’è un risparmio con un pagamento anticipato di più anni.

3. Garanzia sul pagamento.

Assicurati di avere un periodo gratuito di prova o un opzione di rimborso. Anche seguendo la migliore guida del mondo (questa!), magari un hosting alla fine ti delude.

Ad esempio, puoi dire l’ultima parola sull’assistenza solo dopo una test reale.

Con periodo di prova o un’opzione di rimborso, sei protetto. Subito dopo l’acquisto ti assicuri di testare tutto il necessario. Qualcosa non va? Te ne vai e non hai speso nulla.

4. Backup

Immagina di installare un plugin e d’improvviso PUFF… Il sito smette di funzionare. Non mi è mai successo, ma mai dire “mai”.

In ogni caso se hai dei backup del sito il problema si risolve in fretta.

Questa funzione salva i dati del tuo sito e ti permette il loro recupero in qualsiasi momento.

Nel caso del plugin che distrugge tutto, procedi così:

  1. vai sul pannello di controllo dell’hosting,
  2. ripristini il sito con l’ultimo backup disponibile,
  3. fine! Il plugin malefico non c’è più. E il tuo sito funziona come prima.

Tutti gli hosting promettono un servizio di backup. La qualità però è variabile.

Tutti gli hosting promettono un servizio di backup. La qualità però è variabile.

Talvolta il backup può essere troppo infrequente. Oppure per recuperare i dati devi aspettare 2 giorni. O ancora c’è solo un backup quotidiano che sovrascrive quello precedente. O non puoi recuperare singoli file e cartelle. In caso di bisogno sovrascrivi tutto il sito con i dati di backup.

Non elenco situazioni a caso. Alberto con il sito FotoComeFare le ha sperimentate tutte più o meno.

Un servizio di backup affidabile:

  • effettua un salvataggio giornaliero,
  • conserva più salvataggi giornalieri (almeno quelli dell’ultima settimana),
  • è attivo su tutti i database e file,
  • permette il recupero di singoli file, cartelle e database,
  • non richiede l’intervento dell’assistenza tecnica.

5. Pannello di controllo

Come indipendente non hai tempo per smanettare sul dietro le quinte del sito. Devi pensare ai prodotti, ai contenuti, al marketing.

Purtroppo ogni tanto la sfortuna ci vede e ti guarda.

A quel punto dovrai mettere le mani sul pannello di controllo. Avrai davanti un labirinto di pulsanti? O troverai in fretta ciò che cerchi?

Ormai tutti gli hosting più noti offrono pannelli di controllo moderni e intuitivi.

Per sicurezza puoi guardare qualche video tutorial. Avrai un’anteprima del pannello di controllo, prima dell’acquisto.

6. Servizi dedicati per siti WordPress

WordPress è la soluzione standard per un nuovo sito. I migliori servizi di hosting lo sanno e offrono dei servizi dedicati.

Assicurati di avere almeno questi 2.

  1. Installazione con un click Nel tuo pannello di controllo clicchi su un pulsante e ZABAM… WordPress è attivo e funzionante sul tuo hosting. Niente bisogno di download o trasferimento di dati. Tutto pronto con un click.
  2. Hosting specifico per WordPress Le aziende migliori offrono una versione dell’hosting specifica per WordPress. Questo ti garantisce una compatibilità ottimale tra il server e la piattaforma che usi per il tuo sito.

Ahh, vuoi spostare il tuo sito WordPress da un hosting all’altro? In fase d’acquisto verifica la presenza di un servizio per la migrazione gratuita.

In questo modo si occuperanno i tecnici dell’azienda di trasferire i dati da un hosting all’altro.

Di solito includono sempre questo servizio, ma controlla per precauzione.

La scelta prudente per l'hosting WordPress: nel 2021 SupportHost è il migliore

Come ti dicevo in Italia un sacco di blogger, esperti e pure qualche guru da piscina promuove SiteGround.

L’abbiamo usato, e in passato l’abbiamo consigliato pure noi.

È una soluzione valida. Ma il programma di affiliazione è un’ottima scusa per presentarla come la migliore.

SiteGround però ha un limite.

Il primo anno ti offrono un abbonamento super conveniente.

Ma poi lo sconto termina. E il prezzo raddoppia!

Ci sono soluzioni con un prezzo più vantaggioso? Sì.

Ma torniamo al solito dilemma, come valuti la loro affidabilità?

L’azienda ti dirà sempre il meglio del suo servizio. I recensori affiliati pure.

Per uscire da questo vicolo cieco, mi sono rivolto a un consulente esterno: Daniele Besana di Wp-Ok.it.

“Ma Samu, magari anche lui è affiliato a qualche servizio di hosting?”

Immagino di sì. Anzi, avrà più affiliazioni attive (come me).

Ma, c’è un ma.

Con Italian Indie sono un cliente del suo servizio di assistenza per siti WordPress. Non gli conviene consigliarmi un hosting di seconda fascia.

Se il suo suggerimento mi causa problemi, interrompo l’abbonamento con Wp-Ok. A quel punto lui perde almeno 10 volte tanto il valore della commissione come affiliato.

Quindi, ha un incentivo enorme a consigliarmi con prudenza.

In più, il focus di Wp-Ok sono i siti WordPress. I rapporti con l’hosting sono il suo pane quotidiano. E ha una panoramica ampia sulla qualità dei diversi fornitori, grazie all’esperienza diretta con tutti i suoi clienti.

La ricerca di un hosting WordPress migliore era prima di tutto un problema interno. L’abbonamento di Italian Indie a SiteGround sta per terminare. Il rinnovo comporta un aumento rilevante del costo. Così abbiamo chiesto a Daniele se questo hosting era ancora l’opzione giusta per noi.

Ci ha consigliato di abbandonare SiteGround a favore di SupportHost.

La discussione originale l’ha seguita Alberto. Così in vista di questa guida, per prudenza massima, ho pensato di ricontattare di nuovo Daniele.

Ti riporto i passaggi chiave della nostra conversazione.

1. Perché SupportHost è il miglior hosting WordPress invece di SiteGround o Serverplan

Il consiglio principale di Daniele è a favore di SupportHost. A fianco a questo, “menzioni d’onore” vanno a SiteGround e Serverplan.

Cosa li rende inferiori?

SiteGround negli ultimi anni ha perso terreno rispetto ai concorrenti.

Daniele evidenzia 2 elementi.

  • ”I prezzi al rinnovo salgono notevolmente, raddoppiano quasi.
  • Il nuovo pannello piace poco. Chiaro il fattore “costo” è più rilevante e oggettivo, di questo.

Serverplan ha il prezzo più conveniente tra i 3. Il servizio è valido, ma inferiore rispetto agli altri due. Mica puoi avere tutto nella vita…

SupportHost è superiore a entrambi. Nelle risposte successive Daniele evidenzia meglio i vantaggi i suoi pregi.

2. SupporHost e la velocità dei suoi server

Che i server di SupportHost erano velocissimi, l’aveva già detto nella risposta iniziale. Ma qui ci sono dei dettagli in più:

“Negli ultimi due anni SupportHost ha fatto un paio di upgrade di server, e quest’anno ha inserito nuove funzionalità come LiteSpeed + LSCache proprio per le performance.”

Un’azienda di hosting che investe sulla velocità è un ottimo segnale, per la qualità attuale del servizio e anche per il suo futuro (almeno quello prossimo).

3. L’assistenza di SupportHost

In caso di problemi col sito, SupportHost coccola i suoi clienti.

”Le risposte sono garantite entro 8 ore, ma solitamente riceviamo una risposta entro un’ora.”

Offrono il supporto solo via ticket email.

Per me non cambia nulla. Odio aspettare in linea le risposte di un operatore.

Preferisco una risposta completa via email, senza scambi eterni e pieni di attese nel mezzo.

Se l’assistenza via chat per te è indispensabile, SiteGround te la offre. Ma ha gli svantaggi di cui parlavamo prima.

4. SupportHost e i backup

I requisiti minimi per un servizio di backup affidabile ci sono tutti.

  • ”Fanno backup giornalieri”.
  • ”Tengono 30 copie”.
  • ”Dal pannello cPanel [NdA: il tuo pannello di controllo in quanto utente] si può fare un ripristino selettivo, quindi scegliere per esempio di ripristinare solo la cartella di un plugin di WordPress senza per forza ripristinare tutto il sito.”

Perfetto!

Daniele ha anche una raccomandazione ulteriore: ”Sui backup però sono anni che dico di NON fidarsi dell’hosting!”

Nell’articolo del blog di Wp-Ok che cita sulla risposta, trovi i principali errori al riguardo.

L’accortezza principale è quella di scaricare qualche copia del backup sul tuo computer. In questo modo hai una doppia garanzia in caso di problemi.

Se poi hai già un sito avviato con un e-commerce, contenuti e un sacco di traffico, bhè lì magari valuta proprio il servizio di Wp-Ok. Ti toglieranno un sacco di preoccupazioni.

5. SupportHost e il prezzo

Qui non ci sono grandi misteri.

Con il pacchetto base (WordPress 1) il primo anno con un nuovo sito paghi: 84 €.

Nel prezzo avrai incluso anche il costo del dominio.

Per un confronto con Siteground il primo anno paghi 71,88 € + IVA.

All’inizio SiteGround ti permette un risparmio, ma solo nel primo anno, poi il vantaggio s’inverte. Già dopo 12 mesi, SupportHost diventa più conveniente. 

Infatti Siteground dal secondo anno costa: 

In più se paghi da subito un abbonamento triennale SupportHost è ancora più vantaggioso.

Con SiteGround paghi più di 300 €.

Con SupportHost il costo complessivo senza ulteriori maggiorazioni sarà di 200€.

Oltre 100 € risparmiati! Senza contare gli altri vantaggi.

Mantenere un hosting per più anni ti permette un risparmio di tempo ed energie non indifferente.

Vista la differenza minima di prezzo tra i due SupportHost è l’opzione più prudente.

Se sono comunque troppi, piuttosto vai con ServerplanIn termini di qualità è inferiore a SupportHost, ma il servizio è comunque accettabile. In più il prezzo è davvero basso: 24 € + IVA all’anno. 

6. SupportHost e il pannello di controllo

Non devi fidarti sulla parola di nessuno.

SupportHost offre una prova gratuita di 14 giorni, e anche la garanzia soddisfatti o rimborsati per il primo mese.

Ti iscrivi e vedi il pannello di controllo con i tuoi occhi. Se ti piace bene, altrimenti nessun rischio di spese inutili. 

A ogni modo ti metto una foto qui sotto come anteprima.

7. SupportHost e i servizi dedicati per i siti WordPress

Come ti dicevo tutti le principali aziende del settore offrono. SupportHost non è da meno.

Il loro servizio garantisce:

  1. hosting dedicato per siti WordPress,
  2. installazione con un click di WordPress,
  3. migrazione gratuita.

Il prossimo passo

Devi contare ogni singolo €? Vai con Serverplan. Non è il top, ma ti permette un risparmio sul costo.

Altrimenti attiva subito la prova gratuita su SupportHost.

Dai un occhio al pannello di controllo. Registra il tuo dominio. E comincia a creare il tuo sito WordPress!

Ti è piaciuta questa guida? Spero proprio di sì! Nel caso condividila e diffondi la conoscenza.

E se puoi lascia un commento. È un piacere conoscere i lettori del blog 🤗

Samuele Onelia

Samuele Onelia

Ho scritto il libro più breve sul copywriting: Maledetti Indecisi. Niente lungaggini. Lo leggi in 46 minuti.
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Enrico
Enrico
6 anni fa

Sottoscrivo il consiglio. Faccio siti web da quasi 20 anni e sviluppo siti su WordPress da almeno 10, e un hosting come Siteground non l’avevo mai visto. 3 anni ormai che lo uso, nel frattempo ci ho transitato tutti i miei clienti (tolti quelli ancora convinti che Register e Aruba offrano dei buoni servizi, che ci possiamo fare) e sia l’assistenza che le prestazioni sono di un livello davvero alto. Consigliatissimo!

Alberto Cabas Vidani
Admin
Alberto Cabas Vidani
6 anni fa
Rispondi  Enrico

Grazie mille del feedback. Venti anni di esperienza lo rendono veramente di peso!

Davide
Davide
6 anni fa

Purtroppo la mia esperienza con siteground non è stata delle migliori. Il supporto tecnico lascia parecchio a desiderare e, a causa di molti disservizi, ho perso diversi clienti.
Cambiato provider e i problemi sono spariti. Attualmente utilizzo hostingperte e devo dire che hanno un supporto tecnico degno di questo nome.

Alberto Cabas Vidani
Admin
Alberto Cabas Vidani
6 anni fa

Grazie del feedback. Ma ti è successo di recente? Se c’è una cosa che mi ha entusiasmato è proprio il supporto.

Davide
Davide
6 anni fa

Non sono più cliente da dicembre 2016. Ticket aperti e non presi in carico anche per 4 giorni mi sembra esagerato, specie se uno deve dar conto ai propri clienti. E poi il fatto di non avere connettività italiana è una cosa che non mi piace…

Alberto Cabas Vidani
Admin
Alberto Cabas Vidani
6 anni fa

Certo, 4 giorni sono insostenibili. Anche uno solo sarebbe troppo.
Chissà cos’è successo, non ho mai avuto di questi problemi.

Davide
Davide
6 anni fa

Non ho mai saputo cosa fosse successo, ho deciso di spostare tutti i miei servizi su hostingperte.it per stare più tranquillo e devo dire ad oggi di essere molto soddisfatto della scelta fatta.

Massimo
Massimo
6 anni fa
Rispondi  Davide

Ciao Davide.
Utilizzo anche io hostingperte.it, con hosting condiviso cms e ora sto pensando di passare a vps per cercare di offrire qualcosa in più ai miei clienti. Ne sai qualcosa? Come ti trovi?
Ti ringrazio
Massimo

Andrea
Andrea
6 anni fa

Grazie Alberto per le utili informazioni presenti nel tuo sito.
Sono passato a Siteground qualche anno fa. L’ho sempre ritenuto e lo ritengo tutt’ora un ottimo hosting. Con un “però”. Un giorno, qualche mese fa, il mio sito restituiva un errore e non era visibile. Ho contattato l’assistenza e mi è stato suggerito di ripristinare un backup precedente (a pagamento, non vorrei sbagliarmi ma mi chiesero circa 20 euro) perchè l’errore era per loro di difficile intepretazione. Nel frattempo contattai un amico, il quale mi suggerì di ripristinare i permessi standard alle cartelle, tramite ftp. Per qualche strano motivo si erano modificati e diventati molto restrittivi.
Problema banale per uno che se ne intende…
Ovviamente ho risolto così, senza pagare un centesimo.

Alberto Cabas Vidani
Admin
Alberto Cabas Vidani
6 anni fa

Ciao, grazie della testimonianza. Peccato che non abbiamo saputo aiutarti.

candeloro
candeloro
1 anno fa

salve, cosa ne pensa di HOSTINGER?

Tante idee, ma poco tempo?

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