C’è un problema con gli infoprodotti. Gli infomarketer negli anni li hanno resi sinonimo di furto legalizzato. Si parla solo di come venderli. Mai di come crearne di utili.
Quindi ti sconsiglio di usare il termine. Su Italian Indie parliamo di prodotti di conoscenza. E ci concentriamo prima di tutto su come renderli utili per il cliente. Non ho ancora avuto il tempo di aggiornare questo articolo. Le informazioni al suo interno sono comunque corrette.
Vuoi vendere infoprodotti come uno dei vari guru da piscina? Nel caso vai via… Non andremo d’accordo. Evitiamo di perdere tempo in due.
Ora, considera che in modo diretto o indiretto tutti prima o poi comprano infoprodotti. Tanto le aziende quanto i privati hanno il bisogno o il desiderio di acquisire nuove competenze in un sacco di ambiti diversi.
Per questo la sola formazione online nel 2025 sarà un mercato da 325 miliardi di dollari.
Se hai delle conoscenze utili, trasformale in infoprodotti. Avrai una risorsa in più per il tuo business e la tua indipendenza.
Ti spiego come in questa guida.
Vuoi confrontarti con altri produttori di conoscenza? Entra gratis nella community del Covo.
Indice
- Cosa sono gli infoprodotti
- Tutte le tipologie di infoprodotti
- Di cosa hai bisogno per vendere infoprodotti online
- 5 infoprodotti veloci da creare
- Il prossimo passo
Cosa sono gli infoprodotti
Il termine infoprodotto nasce dall’unione tra le parole “informazione” e “prodotto”.
Lo si usa per tutti quei prodotti o servizi prodotizzati che trasferiscono informazioni dal loro creatore al cliente.
Il primo infoprodotto della storia è stato la scuola.
Oggi (purtroppo!*) è un servizio statale in tutto il mondo, ma all’inizio si trattava di un’attività imprenditoriale.
Per esempio la scuola di Aristotele (il Liceo) era un infoprodotto. Il filosofo era in competizione con le offerte formative degli altri maestri dell’epoca. Ognuno cercava di offrire la migliore esperienza didattica ai propri allievi.
Nel tempo ci sono state diverse evoluzioni. Vediamo una panoramica degli infoprodotti disponibili oggi sul mercato.
Scarica Gratis: la guida alla creazione di un business online con i prodotti di conoscenza
Scopri:
- il modello di business dietro a ogni produttore di conoscenza di successo,
- e i passi necessari per attivarlo a tua volta.
Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito la guida alla creazione di un business online con i prodotti di conoscenza
Tutte le tipologie di infoprodotti
Ci sono due categorie principali:
- i prodotti,
- e i servizi prodotizzati.
La differenza sta nell’investimento di tempo da parte del creatore dell’infoprodotto.
Infoprodotti come prodotti
L’esempio base è il libro.
Lo scrivi una volta e lo vendi all’infinito. Ok, in passato c’era il limite delle copie disponibili. Oggi grazie a ebook e Amazon abbiamo risolto anche quel problema.
Con un prodotto investi del tempo nella sua creazione una volta sola.
Poi magari dovrai lavorare sulla promozione o altre attività di gestione del business. Ma il tuo infoprodotto è fatto e finito.
La situazione cambia con un servizio prodotizzato
Infoprodotto come servizio prodotizzato
Qui, torna in scena il primo infoprodotto della storia: la scuola.
Il maestro di turno ci lavorava in due fasi:
- all’inizio dell’anno scolastico definiva il programma di studi,
- poi ogni giorno doveva andare in classe per la lezione quotidiana.
Il programma di studi magari restava invariato di anno in anno. La matematica delle elementari rimane quella, mica cambia.
Ma il processo d’insegnamento richiedeva il suo tempo ogni giorno.
Questo è un servizio prodotizzato. Un infoprodotto rientra in questa categoria quando:
- definisci in partenza i contenuti formativi,
- ma sei coinvolto nel processo di trasferimento della conoscenza.
All’interno di queste due categorie ci sono un sacco di varianti. Ecco allora tutti i tipi di infoprodotti, che puoi vendere nel 2021.
Le tipologie di infoprodotti
Infoprodotti come prodotti digitali
- Ebook.
- Video corsi.
- Audio corsi.
- Corsi testuali.
- Raccolte di contenuti riservati (per esempio una serie di interviste a esperti del settore).
Infoprodotti come prodotti fisici
- Libri cartacei.
- Riviste e giornali.
Infoprodotto come servizi prodotizzati digitali
- Coaching di gruppo.
- Corso guidato online.
- Newsletter a pagamento.
- Forum riservati,
- Virtual summit, un evento online di uno o più giorni in cui inviti una serie di esperti a parlare su un particolare argomento.
- Webinar.
Infoprodotto come servizi prodotizzati in presenza
- Eventi dal vivo.
- Corsi in presenza.
- Coaching di gruppo in presenza.
Di cosa hai bisogno per vendere infoprodotti online
Gli infoprodotti sono da sempre un ottimo modello di business. Ma internet li ha portati a un livello superiore.
Puoi ancora venderli con un’attività non digitale. Magari hai una palestra e vendi corsi di yoga.
Ma nel 2021 puoi sfruttare internet per la promozione dei tuoi infoprodotti e del tuo brand su più larga scala. Per esempio Davide Petucco vende i suoi corsi di per ciclisti ovunque tramite internet. L’unico requisito è parlare Italiano.
Chissà magari in futuro grazie alla tecnologia supereremo anche questo limite.
I requisiti indispensabili
Ogni business online si basa su questo modello:
Visitatori → Iscritti → Clienti
Vale anche (ma non solo) per gli infoprodotti.
Per applicarlo ti serve:
- un sito, o almeno una landing page, su cui attirare visitatori,
- un autorisponditore per mantenere i contatti con i visitatori che diventano iscritti alla tua lista email,
- una piattaforma per gestire la vendita e la consegna dei tuoi infoprodotti ai clienti.
Il modello Visitatori → Iscritti → Clienti è centrale per ogni business online e non. Oltre a questo ti servono delle competenze vendibili come infoprodotto.
Ce le hai?
Ho creato un contenuto speciale per valutare questo aspetto. Per scaricarlo, iscriviti alla lista email di Italian Indie.
5 infoprodotti veloci da creare
Hai una competenza che vende. Ottimo!
A questo punto vuoi creare un infoprodotto. Ti servirà come test. Così capisci come muoverti in questo nuovo mondo.
Da dove parti?
Scrivi un libro? Lanci un corso? Organizzi un evento dal vivo?
Ti serve un test per verificare nella pratica il potenziale della tua idea.
Un buon esperimento di business ha due caratteristiche:
- lo effettui in fretta,
- ti dà informazioni reali.
Il primo fattore serve a limitare il rischio. Se il test ti porta via 6 mesi di vita, diventa un progetto ”Vittoria o morte!”
Con un investimento del genere, deve funzionare per forza.
Ma specie con i tuoi primi tentativi avrai sempre un rischio elevato di fallimento. Vale in qualsiasi nuova attività, anche con gli infoprodotti.
Meglio quindi lavorare su qualcosa che ti darà delle risposte in tempi rapidi. Così minimizzi il tuo rischio.
Scarta in partenza l’idea di creare un corso enorme o il libro della vita.
Ti serve un infoprodotto veloce da preparare. Ecco allora le opzioni migliori allo scopo:
- webinar,
- coaching di gruppo,
- newsletter a pagamento.
- ebook con contenuti pre-esistenti
- raccolta di risorse,
Te li ho messi in ordine, dall’opzione più prudente in giù.
1. Webinar
Livello di prudenza: 5/5
Questa è l’opzione più sicura.
Su Italian Indie l’abbiamo sfruttata la prima volta con il lancio di Pagina Zen.
E l’abbiamo usato ancora per lanciare una serie di workshop sugli infoprodotti.
Nel webinar parli dell’argomento scelto. Puoi usare la modalità della presentazione o uno screencast.
Un webinar di 60-90 minuti è perfetto. I clienti lo apprezzeranno perché gli garantisci un risultato in tempi rapidi.
E se lavori con metodo prepari il webinar anche in meno di 25 ore. (Ho già verificato questo dato in 4 occasioni diverse.)
In più lo puoi registrare. Così lo trasformi in un corso online. Lavori una volta e poi lo vendi più e più volte.
2. Coaching di gruppo
Livello di prudenza: 3/5
Dopo un Indie Meetup a Padova abbiamo proposto a 5-6 partecipanti di formare un gruppo riservato.
La formula era quella del coaching di gruppo. Una volta al mese ci saremmo sentiti online su Zoom. Durante la chiamata io o Alberto avremmo risposto alle loro domande sul business online.
Abbiamo mandato a ognuno un Google Doc che spiegava i dettagli della proposta.
Questo è stato il lancio della versione beta di Dojo. Tempo di lancio 48 ore. Primi incassi dopo 4-5 giorni. Come vedi, non ha richiesto grandi preparativi.
Questa opzione è più veloce del webinar, ma richiede anche un impegno maggiore ai clienti.
Il costo di un coaching di gruppo supera quello di un webinar di 60-90 minuti. Per questo hai bisogno di un rapporto di fiducia con un primo nucleo di potenziali clienti.
Se hai già questa relazione con il tuo pubblico, ottimo! Proponi pure la formula del coaching di gruppo, su un tema di tua competenza, e via. Se i primi clienti comprano parti. Altrimenti hai rischiato ben poco.
3. Newsletter a pagamento
Livello di prudenza: 2/5
Nel web inglese sono già super comuni. In quello italiano per ora ho un solo esempio di successo.
Nel 2020 Augusto Pirovano ha pensato di lanciare una nuova offerta per i suoi iscritti: una newsletter su abbonamento.
Di per sé questa formula è semplice.
Prometti una o più email riservate (nel caso di Augusto 2 al mese).
Ma non si tratta solo di scrivere qualche email in più questo mese. Quando cominci, diventa un lavoro continuativo. Sei pronto per un impegno del genere?
Come nel caso del coaching di gruppo, conviene sempre partire con una versione Beta.
La proponi in velocità a un gruppo ristretto dei tuoi iscritti. Se la comprano in un numero sufficiente, procedi. Se proprio va male, lasci perdere.
Anche qui però hai bisogno di una minima dose di fiducia già consolidata con il tuo pubblico.
4. Ebook con contenuti pre-esistenti
Livello di prudenza: 2/5
Un ebook è un ottimo infoprodotto. Ma non è così rapido da completare.
Quante ore ti servono per scrivere un articolo di 1.000 parole? Moltiplicale per 10 o per 20 e aggiungici un po’ di tempi morti inevitabili.
Anche scrivere un breve ebook diventa in un attimo, il lavoro di qualche mese.
Però puoi ”giocare sporco”.
Crei in fretta un nuovo ebook, grazie ai tuoi vecchi contenuti: gli articoli del blog o altri materiali pubblicati in precedenza.
Per esempio ho scritto Infoprospetto in 2-3 settimane.
Avevo già creato una buona parte del contenuto in una serie di risposte all’interno del Rifugio, il forum riservato di Dojo.
Ho dovuto arricchire un po’ i materiali. Ma comunque è stato un lavoro veloce.
Io ho seguito questa formula, ma non servono per forza contenuti estratti da altri corsi o da un forum riservato.
Andrea Giuliodori ha creato una serie di infoprodotti con gli articoli migliori del suo blog.
Ma…
Più il contenuto è pubblico e più riduci il valore percepito dell’ebook.
Questo riduce l’efficacia del test. Se il lancio funziona, ottimo: festa! Ma se non va, quale sarà la causa?
I clienti non hanno comprato perché l’argomento del tuo ebook non gli interessava. O non gli andava di spendere in qualcosa di già disponibile online in un formato simile e pure gratuito?
Andrea Giuliodori ha creato queste raccolte di articoli del suo blog ora che:
- EfficaceMente è un riferimento nel settore,
- ha fonti di guadagno ben più solide grazie agli altri suoi prodotti.
Se sei agli inizi non avrai questi vantaggi. Quindi valuta bene se l’ebook è l’opzione migliore nel tuo caso. Nel caso usa il più possibile contenuti già pronti, ma inserisci anche qualche materiale originale.
Ti richiederà un po’ più lavoro, ma renderà l’acquisto più interessante per i clienti.
5. Raccolta di risorse pre-esistenti
Livello di prudenza: 1/5
Questo approccio è simile al precedente.
Prendi dei contenuti audio o video o altre risorse che avevi pubblicato in passato. Li combini insieme e hai un nuovo infoprodotto.
La teoria ha senso, purtroppo non ho esempi davvero validi di questo approccio.
Ho visto qualche podcaster americano usare questa modalità.
Per esempio Dan Carlin crea una serie di puntate su un particolare evento o periodo storico: le guerre persiane, il crollo della repubblica romana, la prima guerra mondiale, etc.
All’inizio sono disponibili gratis. In una seconda fase li vende come una sorta di audiobook.
Questo è l’unico caso in cui ho visto funzionare questo modello senza ulteriori aggiunte pesanti di contenuti originali.
Considera però che:
- Dan Carlin è un drago come narratore,
- vende i suoi audiobook (composti da episodi in precedenza gratuiti) per pochi dollari, per qualsiasi fan si tratta di una spesa ridicola.
Quindi se vuoi combinare i tuoi video pubblici di YouTube in un corso, attenzione.
Non dico che non funzionerà. Ma sarà un test più rischioso degli altri.
Il prossimo passo
Parti dal bonus che ti ho proposto più sopra.
Se questo articolo ti è piaciuto commentalo e condividilo 😉
*Vuoi un approfondimento sui vantaggi della scuola privata e i danni di quella pubblica? Parti da questa intervista (in inglese) a James Tooley.
Molto interessante. Sarei da tempo dell’idea di monetizzare la mia passione per la scrittura con le mie competenze nel campo delle macchine per scrivere. E magari anche in altri campi perché ho interessi anche nei campi della missilistica, nell’aidio e nella divulgazione storica. Che mi manca è appunto la competenza eweb.
Cordiali saluti.
Cristiano
Mi piacerebbe creare un qualcosa per dare a tutte le appassionate di maglia come me la possibilità di seguire anche spiegazioni in inglese, lingua molto usata in questi casi ma, anche per chi la conosce non è sempre facile districarsi tra sigle e abbreviazioni. Ho incominciato ora a tradurre qualche lavoro che in prima persona ho già provato, quando ne avrò abbastanza mi piacerebbe farne una raccolta da vendere a chi è interessato. Potrebbe essere una buona idea da utilizzare come infoprodotto? Grazie
Certamente! Però prima verificherei che ci sia abbastanza mercato (a istinto direi di sì).
Hai già un sito?