Landing page: cos’è, esempi e come crearla per l’acquisizione d’iscritti email e la vendita dei tuoi corsi

Questa è la mia guida completa alle landing page.

Ti spiegherò la loro funzione in un business online a base di prodotti di conoscenza (corsi online, membership, ebook, etc.).

Ti mostrerò un sacco di esempi così avrai dei riferimenti utili. Ti indicherò gli strumenti migliori per creare landing page, tra oltre 20 alternative.

E ti spiegherò come strutturare:

  • una squeeze page per l’acquisizione d’iscritti email,
  • e una sales page per la vendita di corsi online e altri prodotti di conoscenza.

landing page

Indice

  1. Cos’é una landing page
  2. Esempi di landing page
  3. Come scegliere lo strumento giusto per le tue landing page
  4. Carrd: vantaggi e svantaggi
  5. Leadpages: vantaggi e svantaggi
  6. ClickFunnels: vantaggi e svantaggi
  7. Unbounce: vantaggi e svantaggi
  8. Altri strumenti per creare landing page nel 2021
  9. La scelta più prudente per per creare una landing page: Elementor
  10. Il prossimo passo

Landing page cos’è

Landing page è un termine inglese, significa: pagina d’atterraggio.

Si tratta di una pagina web con 2 caratteristiche.

  1. Cerchi di mandarci più traffico possibile.
  2. All’interno c’è una specifica chiamata all’azione o CTA (dall’inglese “call to action”). In pratica inviti il visitatore a compiere una specifica azione, in genere un clic su qualche link o pulsante.

Un articolo di blog come questo, NON è una landing page perché contiene più di una chiamata all’azione:

  • link ad altre pagine del sito,
  • un modulo per iscriversi alla nostra newsletter,
  • e le menzioni (con link) di uno dei nostri prodotti.

La pagina di vendita di Maledetti Indecisi (nell’immagine qui sotto) invece è una landing page:

  • cerco di mandarci più traffico possibile,
  • all’interno invito il visitatore ad acquistare il libro, senza altre distrazioni.

Landing-page-maledetti-indecisi

Perché è importante inserire una sola chiamata all’azione?

Con più link e pulsanti il visitatore ha più possibilità di trovare qualcosa d’interessante per lui, no?

No!

Amazon può giocare al gioco dei millemila link e pulsanti.

Tu con un sito sconosciuto non hai questo lusso. Sei meno affidabile agli occhi del visitatore rispetto ad Amazon.

Su un articolo di blog il lettore sa come muoversi. Ma quando ti aspetti da lui un’azione specifica, hai i secondi contati.

Se il tuo messaggio non è preciso e immediato, lui si annoierà. E uscirà dal tuo sito. Il web è grande, nessuno perde tempo volentieri su pagine disordinate.

Ma le landing page di Italian Indie hanno più una CTA?!

Ti ho citato l’esempio della pagina di vendita di Maledetti Indecisi. È una landing page, ma contiene ben 4 possibili CTA.

Nel menù iniziale puoi cliccare:

  • sul logo di Italian Indie per andare all’homepage del sito,
  • sul menù alla voce “Area clienti”, per libreria dei prodotti acquistati.

A fondo pagina c’è la tabella dei prezzi e anche lì trovi altre due CTA:

  • hai la possibilità di acquistare il pacchetto Base di Maledetti Indecisi,
  • oppure la versione Pro.

E tanti saluti alla “specifica *chiamata all’azione”* di cui ti parlavo più sopra.

La logica è corretta, la pratica però consente un paio d’eccezioni.

Eccezione 1: migliora l’esperienza utente

CTA sul menu di una landing page

Per quanto riguarda il menù in alto (logo cliccabile e link all’Area Clienti) i puristi ti diranno “No buono!”.

Online troverai spesso landing page senza alcun elemento cliccabile a eccezione della CTA principale.

Il consiglio di eliminare il menù è valido.

Vuoi toglierlo dalle tue landing page? Vai pure.

Al contempo non è nemmeno una distrazione reale per un visitatore. Lui clicca sui comandi del menù solo se l’offerta della landing page non gli interessa.

Non solo, la presenza del menù migliora l’esperienza dell’utente. Trasmette l’idea di un sito più affidabile. Lui è in controllo e con un clic tornerà all’homepage.

Per lo stesso motivo in alcune landing page trovi un pulsante per contattare il supporto. Rende la CTA meno specifica, ma migliora l’esperienza dell’utente. Un compromesso accettabile.

Eccezione 2: migliora le conversioni

Invito all'acquisto su una landing page

Veniamo ai due pulsanti della tabella dei prezzi.

Di fatto qui si tratta della stessa CTA: “acquista”.

Mettiamo due pulsanti per ottimizzare le conversioni. Invece di forzare la mano al cliente con un prezzo unico, gli diamo una possibilità di scelta.

Questo migliora l’esperienza d’acquisto.

A questo punto vediamo le diverse tipologie di landing page che troverai online.

Esempi di landing page

Ci sono 3 tipologie principali di landing page. Si differenziano in base alla loro funzione.

  • Iscrizione → Chiedi l’email o altri contatti al visitatore.
  • Download → Inviti il visitatore a scaricare dei file sul suo computer.
  • Vendita → Compra, compra, compra 😉

Esempi di pagine d’iscrizione

Queste sono la tipologia classica di landing page.

L’homepage di Italian Indie è un esempio.

Stesso discorso per la pagina iniziale di Facebook. All’interno il sito ha CTA ovunque, ma la landing page iniziale è super focalizzata sull’invito all’iscrizione

Home page come landing page

Esempi di pagine di download

I creatori di app e altri software usano spesso questo approccio.

Per esempio ecco la landing page di Spark, un app per la gestione dell’email.

La landing page di Spark-mail

Esempi di pagine di vendita

Ti ho già citato quella di Maledetti Indecisi.

Ecco invece la pagina di vendita di Elementor.

Pagina di vendita di Elementor

Come scegliere lo strumento giusto per le tue landing page

Valuta 3 parametri: flessibilità, affidabilità e rapporto costi/benefici.

Flessibilità

Ormai tutti o quasi gli strumenti sono semplici da usare.

Con “semplici” intendo che si basano tutti su un qualche meccanismo punta-clicca. Prima scegli quale elemento ti serve sulla pagina. Poi lo trascini nel punto in cui lo vuoi.

Ma all’interno di questa generale semplicità, alcuni hanno un’interfaccia più intuitiva di altri.

In più non tutti ti danno lo stesso livello di libertà di design. In alcuni casi parti da un template e hai dei limiti alle modifiche.

Altri invece ti danno carta bianca, così ottieni qualsiasi risultato.

Affidabilità

Alle spalle del servizio c’è un business solido?

Non solo, quanto è diffuso il suo uso? Se solo quattro gatti si affidano a uno strumento, troverai meno tutorial al riguardo.

Lascia le scelte stravaganti ai sognatori maledetti e agli hobbisti della domenica. Come indipendente hai bisogno di uno strumento affidabile tutti i giorni della settimana.

Rapporto costi/benefici

Questo è il parametro più importante.

La maggior parte degli strumenti per la creazione delle landing page sono SaaS (Software-as-a-Service): software che usi su abbonamento.

Il costo a quel punto diventa un fattore rilevante per due motivi:

  • quanto impatta sulle tue finanze nell’immediato,
  • ma soprattutto, cosa succede alle tue pagine quando sospendi l’abbonamento?

Nella maggior parte dei casi se non paghi, perdi tutto il lavoro.

E questa eventualità è inaccettabile!

Gli strumenti disponibili nel 2021

In base a questonel 2021 hai una sola opzione valida per la tua scelta: Elementor.

Prima di quello, però vediamo perché conviene scartare tutte le altre 22 alternative.

Analizzo più in dettaglio i 4 strumenti più famosi al momento:

  1. Carrd,
  2. LeadPages,
  3. ClickFunnel,
  4. Unbounce,

Andrò più in velocità sugli altri:

  1. Builderall
  2. GetResponse
  3. Ghost
  4. Hubspot
  5. Instapage
  6. Kajabi
  7. Lander
  8. Landingi
  9. Wishpond
  10. Kickofflabs
  11. Optimizepress
  12. ShortStack
  13. SquareSpace
  14. Systeme.io
  15. Thrive Themes
  16. Ucraft
  17. Weebly
  18. Wix

Carrd: vantaggi e svantaggi

Home page di Carrd

Carrd è uno dei servizi più recenti sul mercato. Si tratta di un progetto sviluppato da un singolo indipendente, ma con un sacco di fan alle spalle. Noi lo usiamo (per ora) per l’homepage di We Who Think.

Carrd vantaggi

  • Economico, per avere le funzioni necessarie per una landing page il costo è di 19$ all’anno.
  • Se smetti di pagare le pagine restano disponibili. Perderai però alcune funzioni come i moduli d’iscrizione.

Carrd svantaggi

  • Rispetto ai concorrenti l’editor è meno intuitivo.
  • Hai minori possibilità di personalizzare la pagina.
  • Alle spalle del servizio c’è una micro-azienda (in teoria gestisce tutto il fondatore). Se domani gli gira male, chiude tutto e addio Carrd.

NB Carrd offre una formula d’affiliazione. L’affiliato guadagna ogni mese il 30% dell’abbonamento dei nuovi clienti che porta sulla piattaforma. I link qui sopra, sono affiliati. Te lo consiglio solo in un caso particolare di cui ti parlo nel capitolo: “La scelta più prudente per per creare una landing page: Elementor”.

Leadpages: vantaggi e svantaggi

Home page di Leadpages

Ho usato Leadpages per anni, in passato. È attivo da un sacco di tempo e oltre alle landing page ora offre anche soluzioni per la creazione completa di siti web.

Leadpages vantaggi

  • È meno costoso dei diretti concorrenti (27$ al mese).
  • L’interfaccia punta-clicca è intuitiva.
  • L’azienda è solida, salvo imprevisti non sparirà all’improvviso.

Leadpages svantaggi

  • Le opzioni di personalizzazione del design sono limitate. D’altra parte costa anche meno dei principali concorrenti.
  • Se interrompi l’abbonamento le tue pagine non sono più utilizzabili.
  • Se crei anche il sito con questo strumento ti trovi legato mani e piedi al loro servizio.

NB Leadpages offre una formula d’affiliazione. L’affiliato guadagna ogni mese il 10%-50% dell’abbonamento dei nuovi clienti che porta al servizio. Quelli che lo consigliano sono tutti disonesti? No, ma hanno un incentivo rilevante alle spalle. Consideralo nelle tue valutazioni.

ClickFunnels: vantaggi e svantaggi

Home page di Clickfunnels

Ho usato anche ClickFunnels in passato. Alle spalle ha Russell Brunson. Oltre a creare il software hanno sviluppato una community appassionata di utenti.

Il servizio si propone come una soluzione integrata per tutto il marketing: landing page, gestione della lista email, automazioni.

ClickFunnels vantaggi

  • Ha un editor delle pagine fantastico, ti garantisce un’enorme libertà di design.
  • L’interfaccia punta-clicca è intuitiva.
  • L’azienda è solida, in più la presenza di una community rende improbabile la scomparsa del servizio all’improvviso.

ClickFunnels svantaggi

  • Il prezzo è rilevante, si parte da 97$ al mese.
  • Se interrompi l’abbonamento le tue pagine non sono più utilizzabili.
  • Se affidi anche la gestione della lista email a ClickFunnels, interromperne l’uso diventa un dramma.

NB ClickFunnels offre una formula di affiliazione. L’affiliato guadagna ogni mese il 20%-30% dell’abbonamento dei nuovi clienti che porta al servizio. Quelli che lo consigliano sono tutti disonesti? No, ma hanno un incentivo rilevante alle spalle. Consideralo nelle tue valutazioni.

Unbounce: vantaggi e svantaggi

Pagina di vendita di Unbounce

Unbounce è uno servizio storico. ClickFunnels e LeadPages sembrano puntare soprattutto a un pubblico di marketer (specie affiliate marketer). Unbounce mi dà l’idea di un servizio rivolto più a designer freelance. È un’impressione.

Nella pratica hanno tutti e 3 un sacco di similitudini tra di loro quando si tratta di landing page.

Unbounce vantaggi

  • L’editor delle pagine è intuitivo.
  • Hai un’ampia flessibilità sulla personalizzazione delle pagine.
  • L’azienda è attiva da anni, sembrano un’opzione affidabile nel tempo.

Unbounce svantaggi

  • Il costo è rilevante, 80$ al mese.
  • Se interrompi l’abbonamento, le tue pagine non sono più utilizzabili.

NB Unbounce offre una formula d’affiliazione. L’affiliato guadagna ogni mese il 20% dell’abbonamento dei nuovi clienti che porta al servizio. Quelli che lo consigliano sono tutti disonesti? No, ma hanno un incentivo rilevante alle spalle. Consideralo nelle tue valutazioni.

Altri strumenti per creare landing page nel 2021

Più sotto ti spiego in dettaglio perché Elementor è l’opzione prudente per gli indipendenti.

Prima però vediamo una carrellata di tutti gli altri strumenti disponibili online. Quelli che di sicuro ti sconsiglio.

[Nell’elenco ne manca qualcuno? Vuoi un approfondimento in più su uno di questi strumenti? Scrivimi e integro volentieri questa guida in base al tuo suggerimento.]

  1. Builderall È uno strumento all-in-one. Ti dà le funzioni per creare il sito, le landing page, l’area clienti e la lista email. Il problema principale è che ti troverai legato per il collo a questo servizio. Nessuna piattaforma resta la soluzione migliore in eterno. Se cambi solo l’autorisponditore è un problema. Se insieme cambi anche il software delle landing page, del sito, dell’area clienti etc. allora diventa un’apocalisse. In più già adesso Builderall non è il meglio del meglio su tutti i fronti.
  2. GetResponse GetResponse è un autorisponditore (e non il migliore del settore). Oltre a questo offre anche delle funzioni limitate per la creazione di semplici landing page. Non è una soluzione ottimale.
  3. Ghost Vale lo stesso discorso di Builderall. Ma tra i due Ghost sembra il migliore a giudicare dal sito.
  4. Hubspot Questo in realtà è un servizio per aziende di grosse dimensioni. Non l’ho mai visto usato da indipendenti, specie nella fase iniziale.
  5. Instapage Simile a ClickFunnel, Leadpages e Unbounce, con limiti analoghi: quando interrompi l’abbonamento riparti da zero.
  6. Kajabi Vale lo stesso discorso di Builderall. Ma tra i due Kajabi sembra il migliore a giudicare dal sito.
  7. Kickofflabs Discorso analogo a Instapage.
  8. Lander Discorso analogo a Instapage.
  9. Landingi Discorso analogo a Instapage.
  10. Optimizepress Per un periodo questo servizio era sulla bocca di tutti. Serve per creare landing page per un sito WordPress. L’interfaccia però non è intuitiva. Hai opzioni ben più pratiche di questa.
  11. ShortStack Discorso analogo a Instapage.
  12. SquareSpace Si tratta di un servizio per la creazione di website. L’utilizzo è semplice. Ma otterrai landing page di qualità scarsa.
  13. Systeme.io Come Builderall l’idea è quella di darti un servizio all-in-one. Anche qui te lo sconsiglio. Appena hai un problema su una funzione del servizio ti ritrovi nella situazione di ripartire da capo su tutti i fronti.
  14. Thrive Themes Questa è una suite di servizi per chi ha un sito WordPress. Offrono anche un editor per le pagine web. Fino a qualche anno fa era una valida soluzione. Ora hanno perso terreno e il costo sembra eccessivo (19$ al mese) rispetto alle alternative disponibili.
  15. Ucraft Vale quanto detto per SquareSpace.
  16. Weebly Vale quanto detto per SquareSpace.
  17. Wishpond Discorso analogo a Instapage.
  18. Wix Vale quanto detto per SquareSpace.

La scelta più prudente per per creare una landing page: Elementor

Homepage di Elementor

Te lo anticipavo già all’inizio. L’opzione più prudente per creare le tue landing page è Elementor.

Ma se hai letto il resto della guida forse ti resta un dubbio.

Perché non ho usato Elementor per We Who Think

Più sopra dicevo che per la landing page di We Who Think ho usato Carrd.

Il motivo di questa “contraddizione” è duplice.

  1. Volevo provare questo strumento. A volte ne testo qualcuno nuovo perché magari poi ne esce un tutorial utile per Italian Indie. Nella fattispecie Carrd ha caratteristiche originali rispetto a tutti i concorrenti, quindi ne valeva la pena.
  2. Quando ho creato la pagina We Who Think era ancora in una fase di test. Non volevo perdere tempo con l’attivazione di hosting, WordPress ed Elementor. Mi bastava qualcosa semplice per mettere online una singola landing page. Quando hai un’esigenza del genere Carrd è una scelta valida. Si tratta però di una situazione con limiti precisi. Appena una singola pagina non basta più, passa a Elementor. Nel nostro caso di We Who Think questo succederà appena attiviamo il blog.

A questo punto torniamo allo strumento in questione.

Elementor è un servizio per creare siti web (incluse landing page) in WordPress.

Esatto, senza un sito WordPress, non usi nemmeno Elementor. Ma rappresentano entrambi la soluzione ottimale per il tuo sito o blog, quindi non è un problema.

Elementor vantaggi

  • Ha un costo contenuto 49$ all’anno e in alcuni casi la versione gratuita è sufficiente.
  • Quando sospendi i pagamenti le tue pagine restano attive. Avrai solo dei limiti nelle possibilità di aggiungere ulteriori modifiche.
  • L’azienda è solida e alle spalle hanno una community enorme di utenti.
  • Ormai è uno standard quindi trovi in continuazione nuovi tutorial ultra dettagliati.
  • L’editor è il più avanzato tra tutti quelli che ho provato. Ti permette un livello di personalizzazione enorme.
  • L’interfaccia è intuitiva. Le funzioni base del sistema punta-clicca le capirai subito. Alcune sottigliezze magari richiedono più tempo, ma non sono indispensabili.

Elementor svantaggi

  • L’editor ti dà una flessibilità d’uso per certi versi eccessiva. Rischi di perdere tempo in modifiche infinitesimali e inutili.
  • Le pagine che crei con Elementor sono parte del tuo sito WordPress. Alla lunga un sito con un sa

NB Anche Elementor offre una formula di affiliazione. A differenza degli strumenti menzionati più sopra però l’affiliazione riguarda solo l’acquisto iniziale. L’affiliato guadagna il 50% del primo pagamento dei clienti che porta al servizio. Elementor in pratica offre un’affiliazione meno generosa rispetto ai concorrenti. A quanto pare hanno comunque un flusso regolare di nuovi acquirenti. A ogni modo tutte le mie landing page (con l’eccezione temporanea di We Who Think) le ho create con Elementor. Per trasparenza ti segnalo che partecipiamo al loro programma di affiliazione.

Perché Elementor è la scelta prudente

L’avrai già intuito leggendo i pro e i contro. Elementor ha il profilo ideale in termini di:

  • flessibilità nessun limite al design delle tue pagine,
  • affidabilità non solo l’azienda è solida, ma alle spalle ormai ha una community di utenti enorme,
  • rapporto costi/benefici paghi solo 49$ all’anno e in caso di sospensione dell’abbonamento le tue pagine restano attive… Che vuoi di più???

Il prossimo passo

Hai già un sito WordPress? Qui ti spiego perché è l’opzione giusta per un indipendente rispetto a ogni altra alternativa.

A quel punto vai sul sito di Elementor. Inizia a usare il loro software nella versione gratuita. Se ti basta quello ottimo!

Altrimenti passa alla versione a pagamento e crea le landing page del tuo sito. Sono sicuro che soddisferà le tue esigenze come indipendente!

L’articolo ti è piaciuto? Hai una domanda? 

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Samuele Onelia

Samuele Onelia

Ho scritto il libro più breve sul copywriting: Maledetti Indecisi. Niente lungaggini. Lo leggi in 46 minuti.
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Francesca
Francesca
3 anni fa

Ciao Samuele, io ho un sito in WP e ho già scaricato Elementor da tempo, ma quando ho creato la landing ho avuto un dubbio: il fatto che sia una pagina del sito non toglie potenza alla sua capacità di attrazione? Inoltre, secondo te, dovrei aggiungerla anche nel menù del sito? Non so decidere! Sì tratterebbe al momento solo di una pagina per raccogliere email. L’offerta a pagamento la gestirò con Gumroad. Grazie per l’articolo! Francesca

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